S. GIOACCHINO

26 LuglioGugliotto Sud-Est Cesa Bianchi-G117
Città di cui è il patrono (patrocinio): Bosco,Catabbio,Colfiorito,Scalo,Vernola e Napoli.Santo Protettore:coniugi, genitori, nonni
Emblema:
Nessun testo ufficiale cristiano riporta il suo nome. Lo ritroviamo in un vangelo apocrifo di II secolo, detto Protovangelo di san Giacomo, nativo di Sefori o di Gerusalemme. Il testo ne parla come di un uomo molto ricco e devoto, che devolveva i suoi guadagni per i bisognosi e in sacrifici a Dio. Era uno dei Giusti d’Israele, i 36 uomini che, secondo il Talmud, vivono ogni generazione sulla terra: ogni qual volta che Dio pensa di punire gli uomini per i loro peccati, i 36 Giusti, con la loro condotta esemplare, gli fanno cambiare idea. Da loro dipende il destino dell’umanità. Gioacchino era uno di questi per la sua devozione e bontà, ma un giorno fu accusato da un certo Ruben di essere, invero, un indegno, perché non aveva avuto figli. Ammessa questa sua mancanza, si ritirò quaranta giorni nel deserto, pregando e digiunando per avere la Grazia da Dio. Frattanto sua moglie Anna si raccolse in preghiera, perché divenisse fertile. Dio inviò lei un angelo che annunciò che era incinta; e ugualmente avvisò Gioacchino nel deserto, che si affrettò a tornare da Anna per poterla riabbracciare. Era incinta di una bambina, che i genitori chiamarono Maria. L’amore per un figlio è misurabile per quanto lo si è desiderato e Maria fu fortemente desiderata da Gioacchino, che non temette l’esilio e il digiuno. Compiuto un anno, Gioacchino indisse una festa per la figlia, un banchetto al quale invitò tutti i sacerdoti, perché la benedicessero. A tre anni, sotto consiglio di Anna, consacrò la bambina a Dio, nel tempio, con una grande processione. Morirà poco dopo, forse ottantenne, avendo però già intuito quale importantissimo destino avrebbe avuto sua figlia, futura madre del Cristo. Sebbene apocrifo, il Protovangelo fu tenuto in considerazione da diversi padri e storici della Chiesa, come fonte attendibile di un’antica tradizione orale del I secolo a.C. Gioacchino viene dall’ebraico Jehôiâqîm e significherebbe “preparazione del Signore”. Gioacchino è l’uomo di cui Dio si serve per preparare la venuta di suo figlio, che senza Maria non sarebbe possibile. E’ il primo passo del progetto divino, il primo tassello di un mosaico policromo che decorerà i passi dell’umanità. Sul Duomo lo ritroviamo su uno dei quattro gugliotti che sono alla base della Guglia Maggiore, dove svetta la Vergine. È un uomo anziano, con lo sguardo verso l’alto. Sua figlia è nella gloria dei Cieli, ma lui non rinuncia al suo ruolo di papà: le sta accanto, la osserva splendere, orgoglioso come solo un papà può essere di sua figlia, standole alle spalle come per proteggerla. Gioacchino è protettore dei coniugi, dei genitori e dei nonni. E’ patrono di Basaluzzo, Bosco, Catabbio (frazione di Semproniano), Colfiorito (frazione di Foligno), Colleferro Scalo, Vernola e compatrono di Napoli.